Il Catalogo Europeo dei Rifiuti, che cos’è

Il Catalogo Europeo dei Rifiuti contiene e ha collegato a sé il CER, Codice Europeo del rifiuto (75/442/CEE), una complessa classificazione dei materiali da smaltire o recuperare. Nasce dall’integrazione di diverse normative scritte e aggiornate dalla nascita dell’Unione Europea, in Italia viene recepita il 1 gennaio 2002 e aggiornata con ben due Decreti Legislativi nel 2006 per esigenze di riordino della normativa dei rifiuti (decisione 2000/532/Ce) che porta all’inserimento di ben 839 codici di classificazione dei rifiuti da smaltire o riciclare.

Tra il 2014 e 2015 (Decisione 2014/955/Ue entrata in vigore 1/06/2015) il CER viene di nuovo aggiornato inserendo nuove voci con attenzione ai rifiuti agrochimici. Il Testo CER composto da 43 pagine del 18 dicembre 2014 è stato firmato in Commissione Europea dal Presidente Jean-Claude Juncker, contiene una lunga tabella di classificazione che andremo a sintetizzare a breve. Si tratta di un documento importante non solo per le imprese ma anche per i cittadini interessati ai temi dello smaltimento rifiuti pericolosi, speciali o dannosi per l’ambiente. Ad esempio se cercate informazioni sullo smaltimento di una guaina composta da bitume basterà cercare il materiale nell’elenco per vedere la sua classificazione di rifiuto pericoloso, non riciclabile o speciale.

Testo Cer, definizione di rifiuti e loro classificazione

La parte iniziale del Catalogo Europeo dei Rifiuti è composta da testo informativo che fornisce delle definizioni importanti per catalogare i rifiuti, concentrandosi su:
– sostanze pericolose (legge n.1272/2008 Allegato I)
– Metallo pesante, qualunque composto da antimonio, arsenico, cadmio, cromo, rame, piombo, mercurio, nichel, selenio, terrulio, tallio e stagno considerati pericolosi e con smaltimento speciale.
-policlorodifenili e policlorotrifenili
-Metalli di Transizione: composti da scandio scandio vanadio, manganese, cobalto, rame, ittrio, niobio, afnio, tungsteno, titanio, cromo, ferro, nichel, zinco, zirconio, molibdeno e tantalio, anche quando tali
metalli appaiono in forme metalliche;
Sono elencati inoltre tre possibili processi e casi:
– stabilizzazione, processi che modificano la pericolosità dei componenti trasformando rifiuti pericolosi in non pericolosi
-solidificazione, processi che influiscono esclusivamente sullo stato fisico dei rifiuti per mezzo di appositi additivi, senza modificare le proprietà chimiche dei rifiuti stessi
-rifiuti parziali solidificati che dopo il processo di stabilizzazioni contengono componenti pericolosi non trasformabili in “non pericolosi”.
Prima della tabella elenco, il CER contiene una lunga spiegazione sulle analisi delle pericolosità che nonostante siano confermate nei casi di scelta materiale per produrre e momento di smaltimento verranno rianalizzate caso per caso con raccolta dati specifici.

Capitoli Fondamentali CER (Fonte Wikipedia)

01 00 00 Rifiuti derivanti dalla prospezione, l’estrazione, il trattamento e l’ulteriore lavorazione di minerali e materiali di cava
02 00 00 Rifiuti provenienti da produzione, trattamento e preparazione di alimenti in agricoltura, orticoltura, caccia, pesca ed acquacoltura
03 00 00 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta, polpa, cartone, pannelli e mobili
04 00 00 Rifiuti della produzione conciaria e tessile
05 00 00 Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone
06 00 00 Rifiuti da processi chimici inorganici
07 00 00 Rifiuti da processi chimici organici
08 00 00 Rifiuti da produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), sigillanti, e inchiostri per stampa
09 00 00 Rifiuti dell’industria fotografica
10 00 00 Rifiuti inorganici provenienti da processi termici
11 00 00 Rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti dal trattamento e ricopertura di metalli; idrometallurgia non ferrosa
12 00 00 Rifiuti di lavorazione e di trattamento superficiale di metalli, e plastica
13 00 00 Oli esausti (tranne gli oli commestibili 05 00 00 e 12 00 00)
14 00 00 Rifiuti di sostanze organiche utilizzate come solventi (tranne 07 00 00 e 08 00 00)
15 00 00 Imballaggi, assorbenti; stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti)
16 00 00 Rifiuti non specificati altrimenti nel Catalogo
17 00 00 Rifiuti di costruzioni e demolizioni (compresa la costruzione di strade)
18 00 00 Rifiuti di ricerca medica e veterinaria (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da luoghi di cura)
19 00 00 Rifiuti da impianti di trattamento rifiuti, impianti di trattamento acque reflue fuori sito e industrie dell’acqua
20 00 00 Rifiuti solidi urbani ed assimilabili da commercio, industria ed istituzioni inclusi i rifiuti della raccolta differenziata