
Cura del verde: il social naturale
La crisi, se in tanti casi ci ha impoverito, in altri ci ha dato la spinta per ritrovare la condivisione al di fuori della rete. Infatti, sono sempre di più le persone che si uniscono in gruppi per prendersi cura di un giardino o, ancor meglio, di un orto.
Spazi verdi sottratti all’incuria
Spesso questi spazi vengono sottratti ad anni d’incuria, magari liberati dai detriti che li avevano trasformati in discariche, liberati da sterpaglie, puliti da tutto quello che non ha nulla a che fare con la natura. Tante persone che si trovano a collaborare a questo progetto per il gusto di passare del tempo insieme, per il desiderio di sentirsi utili, per la voglia di migliorare la propria vita e quella della propria comunità, per socializzare, scambiare parole, pensieri, conoscenze: sostanzialmente per fare qualcosa per sé e per gli altri. Al bellissimo gesto di ridare vita ad un angolo verde, si accompagna anche l’idea di condividere l’autoproduzione, il piacere di raccogliere frutta e verdura sana, prodotta da chi vuole consumarla, quindi cresciuta con attenzione e amore.
L’orto sociale, però, non è l’unico modo per ritrovarsi e condividere un progetto. Visto il continuo calo del valore dei prodotti italiani (a favore del mercato estero da cui importiamo di tutto e di più, con qualità veramente scarsa) molti coltivatori preferiscono lasciare la frutta sulle piante piuttosto che raccoglierla in perdita: chi può dargli torto? Questo però vorrebbe dire far cadere la frutta a terra e farla marcire. Sprecare il cibo è sempre un offesa all’intera umanità, così alcuni agricoltori danno la possibilità a gruppi di persone di entrare nei loro frutteti e raccogliere la frutta che desiderano. Un gesto bello e altruistico, contro lo spreco e a favore della condivisione.
Cosa fare con tutta quella frutta?
Il problema però nasce dalla conservazione della frutta. Se si tratta di una cassetta di mele, poco male, durano molto, ma se si tratta di frutta che si degenera facilmente si pone il problema di utilizzarla per evitare lo spreco. A questo punto basta andare su agristorecosenza.com per trovare tutto il materiale necessario alla trasformazione e conservazione della frutta.
Alle parole frutta e conservazione si abbina subito la marmellata. Vero, con la frutta fresca le marmellate fatte in casa sono veramente ottime, ma la frutta può essere anche snocciolata e conservata in vaso sotto sciroppo per delle belle macedonie invernali, oppure, sempre snocciolata e spolverata con un po’ di zucchero, si può conservare in congelatore. Può essere pressata e con il succo fare dei concentrati, mentre le bucce varie (che sono la parte più ricca di vitamine e Sali) possono essere essiccateper fare biscotti, torte o chips.
Dalla frutta, per gli appassionati, si possono ottenere anche distillati ottimi, come quello di susine, prugne, ciliegie, pere. Per chi, invece, desidera avere sempre a disposizione una sferzata d’energia, può ricorrere alle gelatine di frutta. Con la polpa della frutta e un po’ di addensante naturale (tipo agar-agar) si otterranno delle ottime gelatine naturali, senza l’aggiunta di zuccheri, buone da consumare in qualsiasi situazione.