Il futuro nasce dal riciclo
La tecnologia ci aiuta ogni giorno ad affrontare molte problematiche che diversamente ci porterebbero via tempo e denaro, ma anche l’evoluzione ha un costo, inquina e brucia più velocemente le risorse. È questo il motivo che rende necessario imparare l’arte del riciclo.
Tecnologia: non solo device mobili
Quando si parla di rivoluzioni tecnologiche, si pensa solo a PC, smartphone o tablet che, in realtà, grazie ad aziende come secondilifephone.it, vengono rigenerati e rimessi in commercio. In realtà, nel calderone delle innovazioni tecnologiche, rientrano anche tutti quei prodotti che hanno visto una notevole trasformazione o creazione grazie ad innovazioni tecnologiche, ad esempio, nei macchinari di produzione o nella realizzazione della materia prima. Tra questi prodotti rientrano articoli che non si penserebbe mai di collegare alla tecnologia, tipo i pannolini per bambini.
Fino a cinquant’anni fa, i pannolini per bambino erano appannaggio di poche persone, costavano tantissimo e valevano veramente poco. Grazie all’evoluzione della tecnologia si è arrivati alla realizzazione di tessuti sempre più resistenti e naturali al contatto con la pelle e da ingombranti pannoloni, si è passati a mutandine che permettono ai bambini di muoversi liberamente. Anche i prezzi sono diminuiti, grazie alla tecnologia applicata alla produzione, ma questo ha portato ad un secondo ed inevitabile problema: i rifiuti. Basta prendere un bambino e pensare che per circa tre anni (mese più mese meno) avrà a che fare con i pannoloni. Se facciamo una media di 5 pannolini al giorno diventano quasi 5500 pannolini a bambino per il triennio. Se si pensa che in Italia nascono ogni anno più di 510 mila bambini, possiamo dire che, solo in un anno abbiamo 930.750.000 pannolini da smaltire che, in media, ci mettono 530 anni per annientarsi completamente. I dati sono veramente terribili ma qualcuno ha pensato a questo problema e ha lanciato una tecnologia che mira alla trasformazione, quasi totale, dei pannolini usati. Curiosi di scoprire come funziona?
Dal pannolone al fertilizzante
La tecnologia brevettata si utilizza per pulire, sterilizzare ed asciugare i pannolini (non solo quelli per bambino, ma tutti i prodotti assorbenti per persona). Dopo averli riportati “a nuovo” i prodotti sono pronti a vivere la loro seconda vita ed essere trasformati in materie prime secondarie tipo cellulosa, plastica, materiale con forte potenziale assorbente, fertilizzanti, prodotti chimici ad “alto valore aggiunto” e bio-polimeri.
Il progetto Embraced nasce da un consorzio composto da 13 gruppi (di cui la Fater che nasce da una collaborazione tra il Gruppo Angelini e P&G) ed è considerato talmente innovativo da aver ottenuto finanziamenti dall’Unione Europea. Proprio Giovanni Teodorani Fabbri, manager della Fater, ha commentato: “ In Fater crediamo fortemente nel potenziale dell’economia circolare del riciclo dei pannolini, così come testimoniato dai molteplici riconoscimenti ottenuti sia in Italia che in sede Europea”. Sulla stessa lunghezza d’onda il CEO del Gruppo Angelini, Jordi Ballesté che dichiara: “Siamo molto orgogliosi di essere parte di questo importante progetto e di tutti i riconoscimenti ottenuti sia in Italia sia a livello europeo. Questa nuova tecnologia Made in Italy rappresenta una innovazione di eccellenza, ed il riconoscimento dell’Unione Europea premia i nostri sforzi e gli investimenti fatti al fine di sviluppare l’economia circolare, a favore dell’ambiente, della società e dei nostri consumatori”.