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Allarme cyberbullismo: come difendersi dai casi più estremi?

Cos’è il cyberbullismo?

Il cyberbullismo fa riferimento a un recente fenomeno mediatico che vede coinvolte alcune persone che attaccano in modo pesante altre più deboli online o diffondendo online immagini reali degli attacchi. Anche persone dello spettacolo molto spesso subiscono attacchi da parte di seguaci online, che, in questo caso, prendono il nome di haters e rientrano a pieno titolo fra i cyberbulli.

Internet è un mondo che dà la possibilità a chiunque di comunicare anche con persone che si trovano dall’altra parte del mondo; questo avviene grazie ai social network come Instagram, Facebook, WhatsApp, Messenger e tanti altri sistemi in cui la comunicazione avviene in maniera istantanea e diretta.

Il bullismo quindi non avviene soltanto in maniera fisica come succede a scuola per la maggior parte dei casi, ma avviene anche per via digitale. È stata emanata proprio una legge nel 2017 che interessa questo aspetto, che prevede di trovare degli insegnanti che si dedichino al cyberbullismo anche con l’aiuto di Polizia o altri centri specializzati in questo ambito, per cercare di individuare tutti coloro che ricattano, molestano, denigrano, diffamano, manipolano, diffondono online foto non autorizzate o di contenuto illegale, cercano di distaccare qualcuno da un contesto di gruppo, abusano di una persona, deridono qualcuno ridicolizzandolo, rubano l’identità di qualcun altro, fanno uso dei dati personali di minorenni e così via. L’intervento di un avvocato (online anch’esso, se possibile) è quindi doveroso nei casi più gravi.

Vittime del cyberbullismo

Per questo motivo si invitano le vittime del cyberbullismo a denunciare la violenza subita anche per via telematica, poiché rimanere in silenzio può peggiorare soltanto le cose e, in questo modo, si rischia di accettare una violenza ingiusta che può avere nel tempo delle conseguenze molto più serie.
Non sono nemmeno rari casi di vittime che, per via dell’aggressione subita, scelgono di mettere fine anche alla loro esistenza togliendosi la vita; si consiglia quindi ai genitori, alla famiglia o a chi vive con la vittima, di starle accanto per cercare di comprendere il suo stato d’animo e capire i pensieri negativi che la tormentano.

Il ruolo del mondo virtuale

Il mondo virtuale si presenta interessante e pieno di novità e di offerte ma, così come per il mondo reale, ci sono anche molti pericoli da evitare.
I giovani corrono il rischio di subire degli attacchi attraverso la sfera online, soprattutto mediante i social network. Molte ragazzine oggi sono vittime del cyberbullismo, in quanto in rete possono circolare delle loro foto private, immagini o video che si diffondo a macchia d’olio sul web.

Il bullo che si cela dietro un monitor ha la possibilità di aggredire, molestare e attaccare in maniera molto più veloce e facile. Il suo scopo è quello di fare del male a persone molto più deboli e fragili di lui, ed è così che il mondo reale e il mondo digitale entrano in stretto contatto.

Attraverso il digitale si creano nella realtà delle vere e proprie situazioni spiacevoli per le vittime che possono incidere sulla quotidianità dei ragazzi, fatti che sono in grado di cambiare anche per sempre la loro vita.

Prevenzione da parte dei social network

Molti social network come Instagram o Facebook hanno deciso di venire incontro ai casi di cyberbullismo in modo tale da prevenire delle conseguenze più serie. È stata aggiunta una voce all’interno dei social in cui si può segnalare gli abusi subiti, si può decidere di far conoscere la situazione a un tutore legale o un genitore e, nel caso in cui venisse diffusa una foto o un video che lede l’immagine del minore, entro 2 giorni dalla pubblicazione del post, il contenuto che circola online sarà rimosso automaticamente, in modo da bloccare la sua diffusione.

Il “potere” del cyberbullo

Il cyberbullismo identifica delle azioni poco piacevoli che offendono ragazzi o ragazze di qualunque parte del mondo; il bullo agisce nell’ombra attraverso un computer, dunque non viene identificato, nessuno sa di chi si tratta proprio perché la sua identità rimane anonima e può coinvolgere altre persone, che a loro volta agiscono in maniera indisturbata.
Il cyberbullo può fare del male alla vittima diffondendo foto, video, file audio e quant’altro che gli permetta di tormentare il giovane dal punto di vista psicologico, rovinando soprattutto l’immagine della persona attaccata.
La tecnologia usata per questi fini non produce sicuramente nulla di buono, bisogna stare attenti quindi al web, ai social network e a tutti i pericoli che ci sono nel mondo virtuale.